Esame Avvocato 2023, ritornano le prove scritte? L'AIGA chiede a Nordio di prorogare il doppio orale

Termina il regime eccezionale dell’esame di abilitazione forense tramite il cosiddetto “doppio orale” introdotto per l’emergenza Covid-19 dal decreto-legge 13 marzo 2021, n. 31, per la sessione 2020 e poi applicato anche alle sessioni 2021 e 2022.

Il Ministero della Giustizia, infatti, con una circolare diffusa attraverso la Direzione Affari Interni, ha annunciato nei giorni scorsi che nella sessione 2023 dell'esame di avvocato sarà ripristinato il “vecchio” sistema delle tre prove scritte e, in caso di esito positivo delle stesse, di una successiva prova orale.

In particolare, essendo terminati al momento gli effetti del regime eccezionale introdotto dal Decreto-legge n. 31/2021, si legge nella comunicazione del Ministero che “per la sessione 2023 l’esame di avvocato si svolgerà secondo le disposizioni previgenti, sia per quanto riguarda il ripristino delle prove scritte e, all’esito positivo di queste, della prova orale, sia per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle prove e la composizione delle sottocommissioni”.

In vista dell’emanazione nelle prossime settimane del bando di esame, il Ministero della Giustizia ha invitato le Corti d’Appello a verificare la disponibilità di idonei locali, di ampiezza e caratteristiche tali da consentirne lo svolgimento, tenendo conto di un numero di potenziali candidati pari a quelli che hanno partecipato alle ultime sessioni di esame. Le prove scritte dell’esame di abilitazione forense si svolgeranno nel periodo dall’11 al 15 dicembre 2023.

Tuttavia, la circolare del Ministero ha trovato l'immediata opposizione dei praticanti avvocati al punto che il CNF in data 10 maggio ha inviato al ministro Carlo Nordio un comunicato in cui chiede al Ministro di “voler disporre che la sessione di esami per l’anno 2023 per l’abilitazione alla professione di avvocato si svolga secondo le modalità stabilite dal D.L. 31/2021, onde non creare grandi difficoltà ai tirocinanti”, ossia secondo le modalità dell'orale rafforzato.

Anche l'Associazione Italiana Giovani Avvocati, AIGA, in una lettera inviata al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al viceministro Francesco Paolo Sisto, manifesta "forti preoccupazioni e sfavore per l'invio della circolare interna sull'esame di abilitazione diretta alle Corti d'Appello, dalla quale si evince il ‘ritorno al passato', e l'assenza di una comunicazione ufficiale, che contribuiscono a generare un clima di forte tensione in migliaia di praticanti avvocati". L'AIGA ribadisce la necessità di prorogare l'attuale disciplina che prevede il doppio orale, quanto meno per l'anno in corso, dando continuità alle prove degli ultimi due anni.

Dopo la sollevazione dei principali organi dell’Avvocatura, il viceministro Francesco Paolo Sisto è intervenuto lasciando una piccola speranza ai praticanti avvocati. Il viceministro ha ammesso che “c’è stata una levata di scudi” ed ha proseguito: “È stato osservato che ricalibrare la preparazione dal doppio orale al modello pre-covid sarebbe, a 6 mesi dalla data teorica degli scritti, troppo oneroso: riteniamo di poter valutare attentamente le perplessità dell’avvocatura» e «non escludiamo dunque di poter prevedere che per la sessione 2023 permanga il sistema adottato durante la pandemia. D’altronde, come ministero, la nostra priorità è essere in sintonia con i bisogni e le necessità delle categorie».

Ad oggi, vi è una totale incertezza sulle modalità di svolgimento dell'esame di avvocato 2023. Sarebbe opportuna una maggiore chiarezza da parte del Ministero al fine di permettere ai praticanti avvocati di prepararsi al meglio per l'esame. E' evidente che prepararsi per un doppio orale della durata di circa un’ora è cosa ben diversa dall'affrontare tre prove scritte da 8 ore ciascuno.