Sezioni Unite e crocifisso a scuola: l'affissione obbligatoria viola la Costituzione

La Corte di Cassazione torna sulla vexata quaestio dell’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche.

La vicenda trae le mosse dalla deliberazione degli studenti di un istituto professionale, riuniti in assemblea, di mantenere il crocifisso appeso alla parete dell’aula durante le lezioni. Alla delibera assembleare seguiva la circolare del dirigente scolastico che invitata i professori al rispetto della volontà studentesca. Tuttavia, il docente di lettere aveva continuato a rimuovere il simbolo all’inizio delle lezioni, per poi riappenderlo alla fine delle stesse.

Con una sentenza fiume di ben 65 pagine, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione hanno fatto il punto sull’annosa questione, annullando, in relazione alla censura accolta, una pronuncia della Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Perugia, originata da atti di rimozione del crocifisso, da parte del docente di lettere della III A di un istituto professionale.

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24414 del 9 settembre 2021,  hanno ritenuto che “in base alla Costituzione repubblicana, ispirata al principio di laicità dello Stato e alla salvaguardia della libertà religiosa positiva e negativa, non è consentita, nelle aule delle scuole pubbliche, l’affissione obbligatoria, per determinazione dei pubblici poteri, del simbolo religioso del crocifisso”; “l’articolo 118 del Regio decreto n. 965 del 1924, che comprende il crocifisso tra gli arredi scolastici, deve essere interpretato in conformità alla Costituzione e alla legislazione che dei principi costituzionali costituisce svolgimento e attuazione, nel senso che la comunità scolastica può decidere di esporre il crocifisso in aula con valutazione che sia frutto del rispetto delle convinzioni di tutti i componenti della medesima comunità, ricercando un “ragionevole accomodamento” tra eventuali posizioni difformi”.

È illegittima la circolare del dirigente scolastico che, nel richiamare tutti i docenti della classe al dovere di rispettare e tutelare la volontà degli studenti, espressa a maggioranza in assemblea, di vedere esposto il crocifisso nella loro aula, non cerchi un ragionevole accomodamento con la posizione manifestata dal docente dissenziente. L'illegittimità della circolare determina l'invalidità della sanzione disciplinare inflitta la docente dissenziente per aver egli, contravvenendo all'ordine di servizio contenuto nella circolare, rimosso il crocifisso dalla parete dell'aula all'inizio delle sue lezioni, per poi ricollocarlo al suo posto alla fine delle medesime.

Tale circolare, peraltro, non integra una forma di discriminazione a causa della religione nei confronti del docente e non determina pertanto le conseguenze di natura risarcitoria previste dalla legislazione antidiscriminatoria perchè, recependo la volontà degli studenti in ordine alla presenza del crocifisso, il dirigente scolastico non ha connotato in senso religioso l’esercizio della funzione pubblica di insegnamento, né ha condizionato la libertà di espressione culturale del docente dissenziente”