Chi ha il sogno di diventare un magistrato deve essere
consapevole che si tratta di un percorso lungo e pieno di studio, sacrifici, ostacoli
e incertezze relative al superamento dello stesso concorso che è possibile
provare con il limite delle tre consegne. Per accedere al concorso in magistratura è necessario
conseguire la laurea in Giurisprudenza e, in passato, vi era la necessità di continuare a studiare e scegliere uno dei seguenti percorsi: frequentare una Scuola di specializzazione per
le professioni legali (SSPL); fare un tirocinio della durata di almeno 18 mesi
presso gli uffici giudiziari oppure nell'Avvocatura dello Stato; ottenere il dottorato di ricerca in materie
giuridiche; portare a termine la pratica forense e superare
l’esame di avvocato. Una volta portato a termine il percorso prescelto era possibile tentare il concorso in magistratura.
Tuttavia, il recente decreto Aiuti ter, tra le tante disposizioni e la previsione di interventi economici in vari settori, ha introdotto anche modifiche alla procedura selettiva per il concorso in magistratura modificando il decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160 che disciplina l’accesso al concorso.
Il legislatore ha, così, introdotto un’importante novità che riguarda i requisiti di partecipazione: è sufficiente il solo requisito della laurea in giurisprudenza, mentre è stato eliminato l’obbligo per il candidato di frequentare tirocini o scuole di specializzazione per le professioni legali.
Per poter partecipare al concorso il candidato dovrà possedere i seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana;
- esercizio dei diritti civili;
- condotta incensurabile;
- idoneità fisica all'impiego;
- posizione regolare nei confronti del servizio di leva.
- non dovrà essere stato dichiarato per tre volte non idoneo nel concorso per esami alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda.
I partecipanti, inoltre, dovranno rientrare in una delle seguenti categorie:
Tuttavia, sebbene sia ormai sufficiente il solo requisito della laurea in giurisprudenza è fortemente consigliato, data la difficoltà delle prove, frequentare un corso privato di
preparazione al concorso in magistratura al fine di esercitarsi nella redazione
del tema, restare aggiornato sulle ultime novità normative e
giurisprudenziali e, soprattutto, acquisire un metodo e una capacità di ragionamento giuridico efficace.
Il concorso prevede tre prove scritte ed una orale.
Le prove scritte consistono nello svolgimento di tre elaborati teorici vertenti in diritto civile, il diritto penale e il diritto amministrativo. Ogni prova scritta dura 8 ore e si svolge con l’ausilio di codici non commentati e senza le annotazioni di dottrina e giurisprudenza. Le prove scritte si considerano superate se il candidato ottiene il punteggio minimo di 12/20 in ciascuna prova.
Solo chi supera la prova scritta può accedere alla successiva prova orale, la quale verte sulle seguenti materie: a) diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano; b) procedura civile; c) diritto penale; d) procedura penale; e) diritto amministrativo, costituzionale e tributario; f) diritto commerciale e fallimentare; g) diritto del lavoro e della previdenza sociale; h) diritto comunitario; i) diritto internazionale pubblico e privato; l) elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario; m) colloquio su una lingua straniera scelta fra le seguenti: inglese, francese, spagnolo e tedesco.
Coloro che riescono a superare con esito positivo la prova orale, assumono la qualifica di Magistrati Ordinari in Tirocinio. Questo periodo dura 18 mesi durante i quali è necessario seguire corsi di approfondimento teorico-pratico, presso la Scuola Superiore della Magistratura, e sessioni presso uffici giudiziari. Al termine del tirocinio, il Consiglio Superiore della Magistratura valuta l'idoneità del magistrato a esercitare le funzioni giudiziarie. In caso di giudizio positivo, vengono conferite le funzioni giurisdizionali e assegnata una sede di servizio.
Alcuni consigli per preparare nel migliore dei modi il concorso in magistratura.
1. Il primo consiglio è studiare tanto e costantemente
La preparazione va affrontata per gradi. Inizialmente consigliamo di affrontare a livello manualistico una materia per volta, magari utilizzando il manuale usato all'università in una versione aggiornata. Successivamente vi consigliamo di studiare e approfondire le materie su più complessi ed articolati trattati o manuali superiori. In tale fase è consigliabile portare avanti lo studio di tutte e tre le materie, per evitare che se ne assimili una dimenticando quella studiata in precedenza.
Particolarmente utili sono anche le riviste specializzate che esaminando argomenti d’attualità (in genere legati a novità normative o giurisprudenziali) tendono a dare anche un panorama del dibattito dottrinario precedente. Oltre alle teorie dottrinali, va potenziato lo studio della giurisprudenza: non solo, infatti, si tratta di un concorso destinato a selezionare futuri giudici, ma la maggior parte dei Commissari d’esame è composta da magistrati, cui sono molto più familiari le questioni giurisprudenziali che le teorie degli accademici.
Per quanto riguarda il tempo da ripartire tra le varie materie consigliamo di dedicare il 50% del vostro tempo al diritto civile, e suddividere il tempo restante tra il diritto penale e il diritto amministrativo.
Spesso si sente dire che alcuni argomenti possono essere saltati perché al concorso non vengono richiesti; di conseguenza in diritto civile si tendono a trascurare i diritti reali e il diritto delle successioni; in diritto penale sono in genere trascurati alcuni reati di parte speciale, in diritto amministrativo alcuni argomenti settoriali. Questo atteggiamento è decisamente sbagliato per una serie di motivi. In primo luogo perché in diritto civile ogni settore è collegato con un altro e lo studio dei singoli istituti non può essere completo se non si ha una visione d'insieme della materia. Conoscere il diritto delle successioni, o i diritti reali, quindi, aumenta il livello di conoscenza e di comprensione di tutti gli altri istituti. In secondo luogo se controllate i titoli dei temi estratti al concorso nel corso degli anni, potrete constatare di persona che argomento di concorso può essere qualsiasi settore del diritto civile, del diritto penale e del diritto amministrativo.
Contemporaneamente allo studio è consigliabile esercitarsi a scrivere temi, preferibilmente seguendo una buona scuola.
2.
Frequentare una scuola di preparazione al
concorso
Frequentare una buona scuola privata di preparazione al concorso in magistratura è senz'altro un utilissimo ausilio alla preparazione. Studiare da soli è possibile, tuttavia seguire un buon corso di magistratura dà numerosi vantaggi:
3. Imparare a gestire l’ansia da concorso
Il concorso in magistratura non è soltanto una prova giuridica, è anche una
prova fisica abbastanza stressante: andare a Roma, consegnare i codici in tempo nel giorno
prestabilito presso i padiglioni della Fiera di Roma, puntualità per non
perdere autobus o treni, lunghe file prima di poter accedere al padiglione
assegnato per le prove scritte, attesa di diverse ore prima della dettatura
della traccia, ecc. Tutto ciò vi rende vagamente l’idea di quanto sia
importante saper ben gestire lo stress e l’ansia nei giorni delle prove scritte.
✔️ Il primo consiglio, quindi, è quello di andare al concorso ben riposati per poter meglio sopportare lo stress di quei giorni.
✔️ Prima di cominciare a scrivere il tema è bene rileggere più volte la traccia pensando allo svolgimento di tutto l'elaborato costruendo una scaletta che poi cercherete di seguire nell'esposizione.
✔️ Siate sintetici e centrate l'argomento; se non lo conoscete è inutile girarci intorno.
✔️ Evitate i temi lunghi. Un tema di lunghezza media va dalle 4 alle 8 facciate.
✔️ Scrivete con grafia leggibile, e, soprattutto, evitate assolutamente gli errori di ortografia, che rappresentano causa di esclusione immediata. E' importante non apporre simboli che possono essere scambiati per segni di riconoscimento.
✔️ Consegnate il tema solo se conoscete bene l'argomento; molti vi diranno che un istituto giuridico si può anche ricostruire con la logica e col tempo vi accorgerete che è vero. Ma vi accorgerete anche che, ricostruendo un argomento con la sola logica, aumentano molto le possibilità di dire cose inesatte.
La preparazione al concorso in magistratura non si improvvisa, dunque, chiudersi in camera d’albergo per continuare a
studiare a poche ore dal concorso, non solo è inutile, ma controproducente. La
necessità di richiamare alla memoria nozioni che necessitano di ragionamento e
concentrazione, non farà altro che esasperarvi e convincervi di non ricordare
nulla. Una mente serena e rilassata sarà molto più
produttiva l’indomani nel corso delle prove scritte.
Infine vi consigliamo di seguire il nostro Gruppo di Studio Facebook per restare aggiornati e confrontarvi con gli aspiranti magistrati in tutta Italia: Gruppo Facebook - Concorso Magistratura
Intervista al dott. Roberto Tartaglia (vincitore di due concorsi di magistratura, primo classificato), p.m. della Procura di Palermo e vice Capo Dap, che ci racconta le difficoltà della preparazione del concorso in magistratura e la delicatezza delle funzioni.